Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 28 febbraio 2017

Ricambio completo all'accademia per la vita. Per i nuovi assunti il casting si fa a Santa Marta

Riprendo Sandro Magister, su Settimo cielo di oggi. Un testo da tener ben presente anche in vista di un Comunicato che pubblicherò domani.

Ha fatto notizia e per alcuni scandalo, nei giorni scorsi, il panegirico pronunciato in memoria di Marco Pannella (1930-2016) da monsignor Vincenzo Paglia, membro di spicco della Comunità di Sant'Egidio, già presidente del pontificio consiglio per la famiglia e da pochi mesi presidente della pontificia accademia per la vita, nonché cancelliere del pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia.
Proprio la vita e la famiglia, in effetti, sono stati il campo di battaglia dell'azione politica di Pannella, leader del partito radicale e attivissimo promotore dell'aborto, del divorzio, dei matrimoni omosessuali e dell'eutanasia.
Ma ciò non ha trattenuto papa Francesco dall'elogiare "tra i grandi dell'Italia di oggi", in un'intervista di un anno fa, la più attiva compagna di battaglie di Pannella, l'onorevole Emma Bonino, per il suo impegno in materia di migrazioni. Così come non ha vietato a padre Federico Lombardi di testimoniare la "grandissima ammirazione per Francesco" dello stesso Pannella, ammirazione ricambiata dal papa, per l'impegno a favore dei carcerati.
Paglia, quindi, sa e vuole muoversi nel solco di Francesco. Esattamente come sta facendo negli istituti di sua competenza, non a caso affidati a lui dal papa.

Seminario permanente di studio dei testi di san Tommaso d’Aquino

Seminario permanente di studio 
dei testi di san Tommaso d’Aquino 

Presso la Parrocchia dello Spirito Santo di Modena in Via F.lli Rosselli, 180 continua oggi un Seminario permanente di studio dei testi di san Tommaso d’Aquino.
Clicca sull'immagine per ingrandire
Gli incontri sono tenuti dal prof. Giovanni Turco, ricercatore confermato di Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Udine, dove è professore aggregato di Filosofia del diritto pubblico, Teoria dei diritti umani, ed Etica e deontologia professionale. È socio corrispondente della Pontificia Accademia Romana di San Tommaso d’Aquino e presidente della Società Internazionale Tommaso d’Aquino sezione di Napoli (SITA). 

Programma 2017 
sabato 28/01 - ore 16.30: 
La formazione intellettuale di Tommaso d’Aquino
martedì 28 febbraio – ore 21 
Le opere di san Tommaso
martedì 28 marzo – ore 21 
Attualità del pensiero di Tommaso
sabato 29 aprile – ore 16.30 
La Summa contra Gentiles (S. c. G., l. I, c. 9)
sabato 27 maggio – ore 16.30 
Filosofia e teologia (S. c. G., l. I, cc. 1-8; l. II, cc. 2-4; l. IV, c. 1)

1° Marzo 2017. Continuiamo l'Operazione 'Assalto al Cielo' del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Rimaniamo fedeli a questa esperienza forte di preghiera che ci vede uniti già da oltre un anno. E intensifichiamola, soprattutto in relazione alle recenti vicende che vedono il nostro Cardinale, a causa della sua parresìa, bersaglio di attacchi di ogni genere su molti fronti.
Vedi precedenti  quiquiquiquiquiquiquiquiquiqui - qui - qui - qui - qui.
E davanti alla Vergine di Czestochowa: qui - qui.

Domani, mercoledì 1° marzo, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa a Treis-Karen, in Germania alle 7.00am ora locale e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera. 


Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. I circa 80.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.
Quando direte il vostro Rosario, ricordate di pregare per le intenzioni di tutti i Guerrieri del Rosario, così come loro pregano anche per le vostre.
« Il potere del Rosario è superiore ad ogni descrizione! » affermava l'Arcivescovo Fulton Sheen. Usate dunque questa preghiera potente per prendere d'assalto il Cielo e rivolgere a Dio e alla Benedetta Vergine Maria le seguenti intenzioni:

lunedì 27 febbraio 2017

I monaci di Norcia, tra terremoti e Provvidenza - Cristiano Lugli

Sono passati circa quattro mesi dalla violenta scossa di terremoto avvenuta nel centro Italia il 30 ottobre scorso, causando centinaia di crolli unitisi ai lutti e ai danni che già avevano preceduto con il boato emerso dal suolo della terra, in particolare ad Amatrice e Accumoli.
Il cuore si è particolarmente stretto davanti alle immagini che ritraevano il crollo della Basilica di San Benedetto, a Norcia, culla e patria del monachesimo occidentale e cioè apice della spiritualità di quell'Europa che fu cristiana.

Davanti a quei crolli un brivido dietro la schiena poteva presentarsi, se non altro perché simbolo del crollo del Cattolicesimo universale, abbandonato e tramortito prima di tutto dalla sua stessa madre Europa, divenuta meretrice di quei disvalori laicisti che oggi la caratterizzano essenzialmente.
Era il 30 ottobre, appunto, alla metà di una mattinata di sole. Percepito il terremoto anche in terra di Romagna, a Rimini, il pensiero è direttamente fluito verso quelle terre di asceti e di Santi, di arte e di bellezza che sola poté provenire dal Cristianesimo: "se anche qui la terra ha tremato - ci si è subitamente chiesti - che ne sarà dell'Umbria?". E allora una corsa verso il bar più vicino, che con i mezzi della moderna mediaticità ci consente di piangere all'istante le nostre disgrazie, senza nemmeno più avere il tempo di riporre la fiducia e la speranza in Dio, "quare tristis es anima mea, et quare conturbas me? Spera in Deo, quóniam adhuc confitebor illi...". Ed ecco nei titoli principali ciò che non avremmo mai voluto sentir dire: crollata la Basilica di San Benedetto; e di colpo le immagini, nitide e struggenti, di quel candido e meraviglioso Tempio di Dio che non è più.

domenica 26 febbraio 2017

1 marzo 2017, mercoledì delle ceneri. Rito Antiquior a Napoli

1 marzo, Mercoledì delle Ceneri, ore 18
presso il Santuario di San Gaetano
(piazza San Gaetano 78, Napoli)

Don Giorgio Lenzi (IBP) celebrerà la
S. Messa cantata in Rito Romano antico,
 
preceduta dalla
benedizione e imposizione delle Ceneri.

Cordiali saluti. In Iesu et Maria,
Antonio Stefano Sembiante

“La deposizione del Papa” – Un importante Colloquio internazionale. Il Decreto di Graziano

Al di là delle possibili conseguenze, il fatto stesso che se ne parli a livello internazionale, dà la misura della inusitata gravità della situazione in cui versa la Chiesa.

Aggiorniamo la comunicazione (già data qui nella presentazione di Paolo Pasqualucci) in ordine all'importante “Colloquio internazionale” sul tema, diventato negli ultimi tempi di vitale importanza per la Chiesa cattolica, della “Deposizione del Papa. Luoghi teologici – Modelli canonistici – Poste costituzionali”.
[Locandina leggibile o scaricabile qui].
Il colloquio internazionale si terrà il 30 e il 31 marzo 2017, in Francia, a Sceaux. L'evento è organizzato congiuntamente dall’Università di Parigi-Sorbona, di Parigi-Sud e Parigi-Saclay (Facoltà Jean Monnet), dall’Università di Clermont in Alvernia, dal Laboratorio per il Diritto & le Società Religiose, dal Centro Michel de l’Hospital e dall’Istituto delle Scienze Giuridiche e Filosofiche della Sorbona. Vi partecipano sedici professori, gran parte dei quali ordinari. Il Colloquio raccoglie tra i migliori specialisti del mondo accademico francese nel campo del diritto pubblico, della storia del diritto, del diritto canonico. Il suo interesse deriva anche dal fatto di affrontare la complessa questione da una molteplicità di punti di vista, non limitati pertanto all’angolazione strettamente canonistico-teologica ma includenti profili processualistici e costituzionali, come pure di teoria della politica. La speranza è che da questo Colloquio possano uscire idee nuove, capaci cioè di contribuire a trovare giuste soluzioni per la crisi e l’impasse sempre più grave che al momento attanagliano la Chiesa cattolica.

don Elia. Dittatura protestante


Terzo peccato contro lo Spirito Santo: impugnare la verità conosciuta
(dal catechismo).

Il papa a Lund
Vien da pensare che tutte le diocesi cattoliche e le facoltà teologiche abbiano ricevuto da Roma un ordine tassativo e ineludibile, secondo il più tradizionale stile centralistico della Curia, ma in senso esattamente opposto: quest’anno sembra obbligatorio celebrare il cinquecentesimo anniversario della “riforma” luterana. Ovunque un pullulare di convegni, settimane intensive, incontri ecumenici con pastori e pastore… tutto, ovviamente, con un unico intento celebrativo e apologetico (al contrario), quasi si trattasse di una sorta di nemesi storica che dovesse riparare le esecrabili condanne del Concilio di Trento (le quali – sia detto per inciso – sono dogmi di fede e non si possono contestare, sotto pena di scomunica). Si direbbe che, senza i cosiddetti “riformatori” protestanti, la Chiesa non avrebbe mai ritrovato la verità del Vangelo, smarrita per strada, né la sua vera identità, deformata fin dall’epoca costantiniana.

sabato 25 febbraio 2017

Cristiani martiri nella Siria dimenticata

Da Vatican Insider nel mondo del 20 febbraio.

Un incontro alla rivista Missioni Consolata per ricordare il dramma di un popolo martoriato dalla guerra 
Introdotto da Enrico Vigna e da padre Gigi Anataloni, monsignor Mtanios Haddad, siriano, Archimandrita della chiesa greco-melchita, rettore della Basilica di Santa Maria in Cosmedin in Roma e rappresentante della sua Chiesa preso la Santa Sede, ha parlato a Torino su invito della rivista Missioni Consolata e del CIVG (Centro di iniziative per la verità e la giustizia). Davanti a un pubblico numeroso e molto attento, la testimonianza dell’Archimandrita è stata molto forte e controcorrente come sempre. Haddad ha conosciuto il cristianesimo fin dall’infanzia, viene da una zona in cui si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù. Maalula in questi giorni è alla ribalta delle cronache per gli scontri fra esercito e ribelli. In mezzo, fra i due fuochi, vi è un convento, che ospita suore ed orfani.

Il diritto di parlare delle conseguenze della sodomia. Silvana De Mari

Virna Balanzin sul periodico Vita Nuova di Trieste intervista Silvana De Mari. La riprendiamo perché è necessario tener desta l'attenzione e non abbassare la guardia sul diritto, che è anche un dovere, di scendere in campo per questa come per altre espressioni della libertà di pensiero e di parola.

Silvana De Mari è un medico, stimata professionista nel suo campo, e inoltre un’affermata scrittrice di romanzi di genere fantasy che raccoglie notevoli consensi di pubblico e critica. Eppure i motivi per cui di recente si è trovata al centro di un vero e proprio caso mediatico non sono legati ai meriti del suo lavoro né del suo talento nella scrittura. Alcune sue affermazioni critiche riguardo la pratica sessuale tra persone omosessuali hanno scatenato l’ira funesta della comunità LGBT (sigla usata come termine collettivo per riferirsi a Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) che si è rivolta persino all’Ordine professionale dei Medici per chiederne la radiazione. Nonostante le parole della De Mari non fossero assolutamente offensive ma si limitassero a una constatazione oggettiva derivante dalla sua esperienza di pratica medico-scientifica e riguardassero le conseguenze di comportamenti sessuali a rischio per la salute, è stata fatta comunque oggetto di una campagna diffamatoria e denigratoria, verbalmente aggressiva e violenta soprattutto in rete, da parte di associazioni omosessuali e anche di singoli aderenti o gravitanti intorno ad esse. Per cercare di fare un po’ di chiarezza su quali siano state le cause all’origine del “Caso De Mari” l’abbiamo incontrata direttamente a Merate, in provincia di Lecco, dove si trovava sabato 4 febbraio scorso per relazionare, all’Auditorium locale, su “Eowyn, Galadriel e le altre: l’eroismo femminile nel Signore degli Anelli”. Ed ecco qui di seguito, senza filtri, raccolta la sua testimonianza, il suo pensiero.

venerdì 24 febbraio 2017

Gesù (non) dixit. Il gesuita che offende Cristo - Antonio Livi

L’intervista del generale dei gesuiti Padre Sosa, per il quale le parole di Gesù andrebbero contestualizzate perché gli evangelisti non avevano con sé un registratore, per la sua assoluta incoerenza logica, non meriterebbe alcun commento teologico ma solo una risata. Ma, trattandosi di un intervento dell’attuale generale dei Gesuiti nel dibattito sulla interpretazione di un documento pontificio così problematico come l’Amoris laetitia, si rende necessario, per responsabilità pastorale nei confronti dei fedeli ai quali l’intervista è giunta attraverso i media internazionali, un richiamo al corretto rapporto del Magistero e/o della sacra teologia con la verità rivelata, quella con la quale Dio «ha voluto farci conoscere la sua vita intima e i suoi disegni di salvezza per il mondo» (Vaticano I, costituzione dogmatica Dei Filius, 1870).

Søren Kierkegaard e l'eccellenza del celibato. Un saggio attualissimo di Cornelio Fabro

Interessante articolo di Vigiliae Alexandrinae. Da condividere per meglio comprendere i prodromi delle attuali tendenze rivoluzionarie in ordine alla famiglia e al celibato ecclesiastico

Ciò che spinse il padre stimmatino Cornelio Fabro, uno dei teologi italiani più rinomati e al contempo fedeli alla Tradizione nel secolo XX, a divenire uno dei massimi esperti internazionali di Søren Kierkegaard e ad apprendere la lingua danese per poterlo leggere e conoscere fin nelle sfumature del suo pensiero, fu probabilmente la convinzione che il grande filosofo danese avesse più di ogni altro suo contemporaneo compreso che la perfetta trascendenza di Dio creatore, trinitario e personale, doveva considerarsi il vero discrimine tra il Cristianesimo e i sistemi romantici, soprattutto quello di Hegel, che predicavano del nome di "dio" il soggetto trascendentale, di volta in volta l'io dell'uomo o lo stato sovrano.
Proprio Hegel, seguendo e sviluppando il pensiero politico di Lutero all'interno dell'idealismo, aveva posto nel grembo dello stato - ossia della "realtà dell'idea etica" con cui "Dio fa ingresso nella storia" - famiglia e matrimonio come istituzioni contemporaneamente superate e conservate dallo stato stesso. In questo modo, insieme alla religione e alla Chiesa, matrimonio e famiglia erano consegnati alla storia e all'immanenza assoluta dello stato in cui esse trovavano la propria costante dimensione trascendentale, il proprio "dio" e creatore.

Venerdì 24 febbraio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Ogni giorno, con grande dolore, vediamo chinarsi davanti al mondo chi dovrebbe invece guidare sulla strada della Fede. Restiamo quindi fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione delle offese al Sacro Cuore di Gesù. Rinnoviamo anche le preghiere affinché il Signore doni Santi Pastori alla Sua Chiesa e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Per la nostra formazione, leggiamo alcuni Detti di Sant'Antonio Abate. Il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

giovedì 23 febbraio 2017

Il generale dei gesuiti guida l'esercito degli storicisti - Silvio Brachetta

Riprendo da Settimo Cielo di Sandro Magister.

Con Arturo Sosa Abascal, nuovo superiore generale della Compagnia di Gesù, si ha la dimostrazione compiuta che la teologia cattolica è travolta dallo storicismo.
Ne ha data notizia indiretta Sandro Magister, riportando tra le altre queste parole di Sosa in un’intervista:
"Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito".
Questo di Sosa è solo l’ultimo di una serie sterminata di ragionamenti analoghi, da parte di altrettanti autori.
La tesi è vecchia, riproposta in modo assillante: le Scritture dovrebbero essere sottoposte a un’esegesi continua, per via del fatto che su di esse non si potrà mai dare un’interpretazione definitiva.

mercoledì 22 febbraio 2017

Fraternità Sacerdotale San Pio X. Già disponibile la sede della Prelatura?

Negli ultimi giorni è corsa voce - da noi non verificata per quanto ci è possibile, ma che riteniamo abbia una alta probabilità di veridicità - che la Fraternità San Pio X avrebbe perfezionato il contratto di acquisto di un complesso immobiliare a Roma, composto da un ampio fabbricato con annessa chiesa. Riportiamo la notizia, come è nostro solito, dopo che essa è già stata diffusa su alcuni siti cattolici internet internazionali.
Si tratterebbe dell'acquisto del complesso già appartenuto ai Frati della Carità detti Frati Bigi, che lo fecero erigere dalla fine dell'800 al 1914. Il complesso, situato su via Emanuele Filiberto, tra viale Manzoni e via Galilei, si trova nel quartiere Esquilino, nel centro di Roma, nei pressi della Scala Santa [e del Laterano]: è composto da un ampio fabbricato che i Frati, la cui congregazione si è estinta nel 1973, usavano come convento con annessa scuola. [Fonte]

Quando la correzione pubblica è urgente e necessaria - Roberto De Mattei

Si può correggere pubblicamente un Papa per il suo comportamento riprovevole? Oppure l’atteggiamento di un fedele deve essere quello di un’obbedienza incondizionata, fino al punto di giustificare qualsiasi parola o gesto del Pontefice, anche se apertamente scandaloso? Secondo alcuni, come il vaticanista Andrea Tornielli, è possibile esprimere “a tu per tu”, il proprio dissenso al Papa, senza però manifestarlo pubblicamente.

Questa tesi contiene comunque un’importante ammissione. Il Papa non è infallibile, se non quando parla ex cathedra. Altrimenti non sarebbe lecito dissentire neanche in privato, ma la strada da seguire sarebbe solo quella del religioso silenzio. Invece, il Papa, che non è Cristo, ma solo un suo rappresentante sulla terra, può peccare e può errare.

L’immigrazione, la Chiesa e l’Occidente. Ettore Gotti Tedeschi

L'ex banchiere Ior spiega a Formiche.net come le vere cause del fenomeno migratorio non siano affatto quelle economiche. 
Sono sue parole tratte da un saggio che fa parte dell’Ottavo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo curato dall’Osservatorio internazionale card. van Thuân sul tema immigrazione.
Abbiamo già presentato qui l'intervento dell'Arcivescovo di Trieste, Mons. Crepaldi, nel corso della presentazione del Rapporto, stilato a cura dell'Arcivescovo e di Stefano Fontana.

Le motivazioni economiche non bastano a spiegare l’immigrazione di massa. E’ un fenomeno “previsto e voluto per modificare la struttura sociale e religiosa della nostra civiltà, in pratica, per ridimensionare il cattolicesimo”. Sono parole messe nero su bianco da Ettore Gotti Tedeschi nell’Ottavo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo curato dall’Osservatorio internazionale card. van Thuân sul tema immigrazione. L’economista e banchiere cattolico, già presidente Ior, ha affidato a un breve saggio le sue valutazioni, che dopo la presentazione del Rapporto a Roma hanno suscitato alcune critiche (qui e qui) insieme a commenti positivi.

Gotti Tedeschi, nel suo intervento lei parla di una “correzione fraterna” ad alcune istituzioni ecclesiali che non avrebbero compreso il problema dell’immigrazione. In cosa consiste questa correzione?
Sono rimasto preoccupato della solerzia umanitaria piena di toni emotivi che tende a ignorare i numeri del fenomeno e non affronta le cause del problema. Si direbbe infatti che ci siano tre “tabù” che oggi non si devono o possono affrontare razionalmente e in modo completo: il problema della natalità, dell’ambiente e delle migrazioni. Si direbbe che ci sia una volontà superiore, diffusa ed imposta, che non vuole che si discutano questi tre tabù. Così come si direbbe che ci siano “controllori” pronti ad usare ogni mezzo, inclusa l’intimidazione, affinché su questi tabù si accetti un pensiero unico: basta nascite perché l’uomo distrugge l’ambiente, facilitiamo perciò l’immigrazione perché è la miglior soluzione. Ci sono molti punti non chiari su tutti e tre i tabù, ma per rimanere in tema è bene sapere che i dati e le informazioni sulle immigrazioni regolari sono influenzati da accordi o “ricatti economici” con nazioni di partenza migrazioni.

Lo scisma nella Chiesa? Non ci sarà, a meno che... Agostino Nobile

Da circa due secoli la massoneria italiana ha stabilito il piano per abbattere il papato. Sapevano che ci sarebbero voluti molti anni, forse un secolo, ma con la certezza che quel giorno sarebbe arrivato. Il programma prevede la separazione tra Chiesa e Stato, realizzato il 20 settembre del 1870, e l'uguaglianza di tutte le religioni per annichilire tutte le dottrine, affinché emerga in tutte le culture la religione massonica, unica depositaria della Verità (per chi non l'avesse visto, vale la pena riproporlo).  Il metodo è relativamente semplice. Far credere ai sacerdoti e ai fedeli che la lettura evangelica debba adattarsi ai costumi del mondo che cambia. Ma chi legge il Vangelo, trova scritto: 
“Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia” (Gv 15,18-20). E dato che il mainstream e la morale non nascono spontanemente, come pensano oggi in Vaticano, ma create dagli stessi massoni e affini attraverso i mezzi di comunicazione, se si continuerà su questa strada il programma non potrà che realizzarsi. Per quanto riguarda i rinnovamenti della chiesa bergogliana, che accusa di legalismo i fedeli alla bimillenaria dottrina, leggiamo: “In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto” (Mt 5,18).  

martedì 21 febbraio 2017

Il cardinale Zen sui Dubia. "Una rispettosa richiesta alla quale i cardinali hanno titolo ad avere chiarezza"

Nella nostra traduzione un articolo pubblicato ieri da LifeSiteNews. Un altro autorevole appoggio ai 4 Cardinali e dunque ai Dubia: una figura rappresentativa della Chiesa asiatica, il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong. Qui un precedente in cui denuncia i compromessi tra Vaticano e Cina.

Il cardinale Joseph Zen in una intervista con EWTN di Raymond Arroyo ha espresso il suo appoggio ai Dubia dei quattro cardinali che chiedono chiarimenti sulla esortazione apostolica Amoris Laetitia - Capitolo 8.
Il Cardinale ha detto: "Credo che sia una richiesta molto rispettosa, da parte di quei vescovi e cardinali, di avere chiarimenti".

Papa Francesco è rimasto in silenzio sul "sì e no" sulle domande sollevate dai cardinali Raymond Burke, Walter Brandmüller, Joachim Meisner e Carlo Caffarra.

Il cardinale Zen è il vescovo emerito di Hong Kong, uno strenuo difensore della verità cattolica contro il regime in Cina, e una voce chiara sulle questioni pro-vita. Egli sostiene lo stile corretto con cui i quattro cardinali si sono rivolti al Papa per avere chiarimenti e concorda sul fatto che Francesco dovrebbe chiarire le ambiguità.

Ordine di Malta. Il Card. Burke non ci sta a fare il capro espiatorio e accusa di calunnia il Reggente

Marco Tosatti su Stilum curiae

Il cardinale Burke non ci sta, ad essere usato come capro espiatorio per le lotte di potere interne all’Ordine di Malta, con le loro metastasi vaticane. Finché ad attaccarlo erano i giornalisti contigui al cerchio magico pontificio, magari con qualche piccolo aiuto proveniente dalla Segreteria di Stato, molto interessato a ciò che succede fra i Cavalieri, ha più o meno lasciato correre. Ha fatto conoscere in maniera indiretta il contenuto della lettera che gli ha inviato il Pontefice in relazione al caso dei preservativi distribuiti in alcune zone dell’Africa e dell’Asia, in modo da chiarire che agiva su mandato preciso, e basta. Ma poi ha parlato il Reggente, accusandolo; e a quel punto, deve essersi detto il porporato americano, il troppo è troppo.

La nuova dottrina di Ecclesia de Eucharistia, ultima enciclica di Giovanni Paolo II, che proponeva la Messa “cosmica” ed “escatologica” - P. Pasqualucci

Il presente saggio critico di Paolo Pasqualucci, da lui opportunamente modificato ed ampliato, non deve ritenersi privo di attualità. E lo riproponiamo manche in relazione ai recenti venti di ecumenizzazione della Messa. L'interpretazione della Messa NO dataci da Giovanni Paolo II nell'ultima sua Enciclica, pur denunciando gli abusi liturgici imperversanti e ribadendo alcune verità di fede essenziali all'ortodossa liturgia della Messa, introduceva tuttavia una prospettiva "di comunione", "cosmica" ed "escatologica" della stessa, intrecciata all'afflato ecumenico particolarmente intenso in questo Pontefice, tali da rappresentare elementi difficilmente conciliabili con la Tradizione della Chiesa e la Messa di rito romano antico o Ordo Vetus. Ed è intuibile come questi elementi abbiano contribuito sulle percezione del rito da parte di fedeli e chierici privi degli antidoti della Tradizione.

Religione – Crisi del Cattolicesimo  1

La nuova dottrina di  Ecclesia de Eucharistia, ultima enciclica di Giovanni Paolo II, che proponeva la Messa “cosmica” ed “escatologica”.

Sommario: Premessa. 1. Introduzione. 2. Il contenuto essenziale dell’enciclica. 3. Il Papa deplorava i molteplici e variegati abusi dell’Eucaristia. 3.1 Un esempio concreto del caos dottrinale e pastorale che imperversava nella Chiesa, coinvolgendo la Liturgia. 4. Le verità di fede richiamate da Giovanni Paolo II a proposito dell’Eucaristia. 5. L’enciclica si situava sempre nell’orbita del Nuovo Catechismo, nel quale si riflettevano le novità conciliari: 5.1 Una nuova concezione della Messa. 5.2 L’ombra della nuova concezione della Chiesa penetrata nel Concilio. 5.3 Una corrotta teologia della Redenzione. 6. La rappresentazione dell’’Eucaristia nell’enciclica woytiliana. 7. Osservazioni su alcuni punti essenziali dell’enciclica: 7.1 Qual è il significato autentico del “Mysterium fidei”, come impiegato nel Novus Ordo? “Cosmico” ed “escatologico”, banchetto nel quale si consuma il Cristo glorioso... 7.1.1. Il mutamento di senso della Messa è confermato dall’enciclica. 7.1.2 La Nuova Messa vuol essere “cosmica” ed “escatologica”. 7.1.3 Il nuovo vertice della Messa: la S. Comunione, al posto della Consacrazione. 8. La S. Comunione ritenuta da Papa Woytila all’origine della “Chiesa di Cristo” fin dall’ultima Cena 9. La S. Comunione realizza di per sé l’unione dei fedeli in Cristo, assunta a fine essenziale dell’Eucaristia. 9.1 Ritorno della “Messa-pasto”? 9.2 La dottrina eucaristica del Magistero infallibile. 9.3 L’“unione con Cristo” secondo il Nuovo Catechismo. 9.4 Dall’Eucaristia così intesa un impulso prevalentemente intramondano ed ecumenico. 10. La S. Comunione intesa infine come modulo e archetipo dell’unità della Chiesa, dei cristiani, del genere umano, dell’universo: 10.1 Questione non di fede bensì di mera opportunità. 10.2 L’enciclica si mostrava  degna dell’ira divina abbattutasi sulla Chiesa a partire dal Concilio. 10.3 Propositi inconcepibili, teologicamente aberranti, che provocano la giusta ira di Dio su tutta la Chiesa.

lunedì 20 febbraio 2017

“La deposizione del Papa” – un importante Colloquio internazionale sul tema

Circola da qualche tempo la locandina di quattro pagine con l’annuncio dettagliato di un importante “Colloquio internazionale” sul tema, diventato negli ultimi tempi di vitale importanza per la Chiesa cattolica, della “Deposizione del Papa. Luoghi teologici – Modelli canonistici – Poste costituzionali” [Locandina leggibile o scaricabile qui].
Il colloquio si terrà il 30 e il 31 marzo 2017, in Francia, a Sceaux. È organizzato congiuntamente dall’Università di Parigi-Sorbona, di Parigi-Sud e Parigi-Saclay (Facoltà Jean Monnet), dall’Università di Clermont in Alvernia, dal Laboratorio per il Diritto & le Società Religiose, dal Centro Michel de l’Hospital e dall’Istituto delle Scienze Giuridiche e Filosofiche della Sorbona. Vi partecipano sedici professori, gran parte dei quali ordinari. Il Colloquio raccoglie tra i migliori specialisti del mondo accademico francese nel campo del diritto pubblico, della storia del diritto, del diritto canonico. Il suo interesse deriva anche dal fatto di affrontare la complessa questione da una molteplicità di punti di vista, non limitati pertanto all’angolazione strettamente canonistico-teologica ma includenti profili processualistici e costituzionali, come pure di teoria della politica. La speranza è che da questo Colloquio possano uscire idee nuove, capaci cioè di contribuire a trovare giuste soluzioni per la crisi e l’impasse sempre più grave che al momento attanagliano la Chiesa cattolica. 
[Presentazione a cura di Paolo  Pasqualucci , 20 febbraio 2017]

Il nuovo grimaldello contro la libertà di parola e di pensiero

clicca su immagine per ingrandire
In poche parole: poiché non vi è lecito indagare su verità diverse da quelle che il TG1, TG2, TG3, TG5 e La7, Repubblica e Corriere della Sera (et similia) vi ordinano di ascoltare, si proclama che da ora in poi chiunque osi asserire una verità diversa da quella da noi promulgata venga multato ed arrestato. 
...firmato... IL POTERE

In tempi di totale relativismo, chi stabilirà cosa è vero e cosa è falso? 
Soltanto una élite dittatoriale, che lo deciderà di volta in volta. 
Attenzione a questo ddl liberticida, che colpisce il dissenso, aggredendo direttamente il processo democratico in Italia ed eliminandolo.

 P.S. Guarda anche il punto 7 a questo link e vedi se trovi qualche analogia con il ddl 
Qui invece il testo del ddl, atto del Senato 2688
[Fonte Fb]

Dopo aver predisposto questa essenziale informazione, trovo l'articolo di Campari & De Maistre (by MiL), che riporto di seguito:

don Elia. Castighi celesti

Nel tempo che ho stabilito, io giudicherò con rettitudine. Si scuota la terra con i suoi abitanti, io tengo salde le sue colonne. Annienterò tutta l’arroganza degli empi; allora si alzerà la potenza dei giusti (Sal 74, 3-4.11).
Ci sono nella storia momenti in cui Dio punisce le società umane per colpe particolarmente gravi. Il castigo collettivo, com’è ovvio, non è legato in modo biunivoco ai peccati dei singoli individui, ma coinvolge inevitabilmente un popolo nella sua globalità. Evidentemente non si può stabilire con assoluta certezza che una catastrofe sia conseguenza di una determinata colpa, ma uno sguardo di fede, illuminato dal carisma profetico di cui il Cristo dota alcuni membri del Suo Corpo mistico, consente di individuare dei legami causali, nella dinamica soprannaturale degli eventi, con una sufficiente certezza morale. Ciò è comprovato dalla Sacra Scrittura, dai Padri, dal Magistero e dalla teologia tradizionale. Il Signore ricorre a rimedi estremi solo per far breccia nei cuori induriti dall’orgoglio e dalla disobbedienza, come pure retribuisce con giustizia – spesso già in questa vita – i crimini di quanti si rifiutano di ammetterli e di correggersi. La misericordia non ha effetto se non su chi riconosce umilmente i propri peccati ed è deciso ad emendarsene con tutte le forze.

domenica 19 febbraio 2017

Girare per strada e accorgersi che il senso della storia s’è perso per sempre

Matteo Righetto su Il Foglio di oggi.
Abbiamo trasformato il passato in risorsa per turisti,
nel migliore dei casi.

L'abbiamo negato. Di fatto.
Cancellato o perduto.
Oggi blateriamo di integrazione.
E non sappiamo più, noi per primi, a che cosa
Appartenere a nulla, estranei a noi stessi.
Diseredati.

(Franca Negri su Fb)

I giovani e il de profundis dell’identità culturale

Se avete dieci minuti liberi, provate a fare questo gioco. Andate nel centro storico della vostra città, posizionatevi in un punto qualsiasi e chiedete ai passanti più giovani dove si trovi una tal chiesa o una tal via. Scoprirete che quasi nessuno lo sa. Io l’ho fatto a Padova, la mia città, scoprendo inorridito che la grande maggioranza degli under 25 interpellati (poco importa se patavini o studenti fuori sede: se si vive in una città la si deve conoscere) non sa minimamente dove si trovino la chiesa del Carmine né quelle di San Nicolò o di Santa Sofia, solo per citare alcuni luoghi di culto tra i più prestigiosi della città. Peggio: moltissimi fra loro addirittura non sanno dove sia il Duomo, che quando va bene confondono con la Basilica del Santo. Se anche voi farete questo gioco scoprirete invece che tutti i ggiovani o diversamente ggiovani (categoria quest’ultima troppo spesso trascurata nel novero delle disgrazie nazionali) sanno dove si trova il negozio di Tim o quello di Vodafone, anche se non sono capaci di darvi le indicazioni per arrivarci, sia perché ignorano i nomi delle vie e delle piazze, sia perché non riescono a spiegarsi comprensibilmente poiché l’analfabetismo di ritorno è vivo e lotta insieme a noi. Altri farfugliano frasi che grossomodo suonano così: “Cioè… hai presente (dando ovviamente del tu) dov’è Tiger? Ecco, vai lì, poi giri a destra fino al negozio O Bag, poi vai sempre dritto fino a Calzedonia, giri a sinistra e sei da Foot Locker, tu vai a sinistra verso H&M e alla fine te lo trovi davanti. Più o meno tra Intimissimi e Sushiko. Capito?”

L’apertura al peccato di ‘Amoris Laetitia’ prefigurata dalla ‘Pastorale di Cambrai’ del 2003

Tra gli approfondimenti sull'esortazione pastorale più discussa della storia, oggi leggiamo questi pensieri di Paolo Pasqualucci che, oltre a rivelare prodromi interessanti del problema, ci aiutano ad approfondire. E il materiale, avuto riguardo all'AL, non manca... (Vedi archivio articoli)

Perché l’Esortazione Amoris Laetitia di Papa Francesco “sull’amore nella famiglia” ha destato tanta agitazione e scandalo, spingendo ben quattro cardinali ad avanzare cinque mesi fa cinque (finora inevase) richieste di chiarimenti (Dubia), coinvolgenti pesantemente l’ortodossia dottrinale del documento pontificio?
Perché, nel suo cap. VIII, ai parr. 300-305, si concede (secondo l’interpretazione dei vescovi argentini, approvata dal Papa stesso in una lettera con l’ormai famoso no hay otras interpretaciones) la “possibilità di accostarsi alla Santa Comunione fuori delle condizioni di Familiaris Consortio n. 84”, come recita il Dubbio n. 1.
‘Mbè, tutto qui?  si chiedono i media, in genere pieni di lodi sperticate per la “misericordia” a 360° di Papa Francesco. Che vogliono questi quattro cardinali, persone anziane e a riposo, che niente capiscono, sempre secondo i media, delle esigenze di vita della coppia moderna?  Che c’importa di quello che ha detto in un vecchio documento pastorale un Papa ormai defunto da dodici anni?  Il fatto è che i media che contano non sembrano aver mai spiegato chiaramente i termini della questione, che è di una gravità eccezionale, per la Chiesa cattolica.

sabato 18 febbraio 2017

“Macché punizione del Papa! Guam non è un confino”. Intervista al Card. Raymond Leo Burke

Stanze Vaticane - Tgcom24 intervista il card. Burke.

Il cardinale Raymond Leo Burke è il Patrono dell’Ordine di Malta. Da qualche giorno il porporato americano, 68 anni, considerato da molti un oppositore di Papa Francesco per via delle sue posizioni tradizionali, è stato inviato a 12.000 km da Roma, sull’Isola di Guam per indagare su un caso di pedofilia risalente agli anni 70.
Secondo alcuni si tratta di una punizione del Pontefice nei confronti del cardinale, ma a quanto risulta a Stanze Vaticane – Tgcom24, il Papa è stato informato dell’incarico affidato al card. Burke dalla Congregazione per la Dottrina della Fede soltanto a cose fatte, quando il porporato era già sull’isola del Pacifico.

Cardinale Burke come nasce questa missione sull’Isola di Guam?
La missione è nata per una richiesta della Congregazione per la Dottrina della Fede che io servo quale preside del suo Tribunale Apostolico. Dovrò trattare una delicata causa ecclesiastica penale.

Allocuzione che Papa Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare a 'La Sapienza' il 17 gennaio 2008

Di seguito il testo integrale, reso noto dalla sala stampa vaticana, dell'allocuzione che Papa Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare il 17 gennaio 2008 - se non fosse intervenuto il vergognoso rifiuto - all'università di Roma "La Sapienza" subito dopo l'inaugurazione dell'anno accademico. Se si pensa che il rifiuto è stato determinato in larga parte dalla Lectio Magistralis di Ratisbona, stiamo parlando di un'altra era... E se poi si parla di 'perle ai porci' magari qualcuno si offende.

Magnifico Rettore, autorità politiche e civili, illustri docenti e personale tecnico amministrativo, cari giovani studenti!

Ѐ per me motivo di profonda gioia incontrare la comunità della Sapienza - Università di Roma in occasione della inaugurazione dell'anno accademico. Da secoli ormai questa Università segna il cammino e la vita della città di Roma, facendo fruttare le migliori energie intellettuali in ogni campo del sapere. Sia nel tempo in cui, dopo la fondazione voluta dal Papa Bonifacio VIII, l'istituzione era alle dirette dipendenze dell'Autorità ecclesiastica, sia successivamente quando lo Studium Urbis si è sviluppato come istituzione dello Stato italiano, la vostra comunità accademica ha conservato un grande livello scientifico e culturale, che la colloca tra le più prestigiose università del mondo.

Da sempre la Chiesa di Roma guarda con simpatia e ammirazione a questo centro universitario, riconoscendone l'impegno, talvolta arduo e faticoso, della ricerca e della formazione delle nuove generazioni. Non sono mancati in questi ultimi anni momenti significativi di collaborazione e di dialogo.
Vorrei ricordare, in particolare, l'Incontro mondiale dei Rettori in occasione del Giubileo delle Università, che ha visto la vostra comunità farsi carico non solo dell'accoglienza e dell'organizzazione, ma soprattutto della profetica e complessa proposta della elaborazione di un "nuovo umanesimo per il terzo millennio".

Cardinal Gerhard Müller: Papa Francesco è la più alta autorità morale al mondo

Riprendiamo il testo che segue nella nostra traduzione da kath.net/pl del 17 febbraio. Si tratta di estratti significativi di una più circostanziata intervista; ma già rivelano un atteggiamento, se pur non allineato su ogni dettaglio, tutto sommato ossequiente e pure ondivago. Lo si deduce anche dalla dichiarazione - non riportata nella sintesi pubblicata di seguito ma presente nell'intervista principale - sul fatto che "i singoli vescovi non possono reinterpretare l’insegnamento della Chiesa in maniera soggettiva". E tuttavia ha aggiunto che non è il suo stile criticare le pubblicazioni dei vescovi ed inoltre: “Non credo che sia particolarmente benefico che ogni singolo vescovo commenti i documenti papali spiegando come lui stesso, soggettivamente, capisce i documenti”. Il che di sicuro è piuttosto blando e non abbastanza efficace, soprattutto tenendo conto di un ruolo come il suo, per neutralizzare la confusione e rimediare all'inesorabile e sempre più evidente decentramento incentivato dall'AL con l'aggravante dell'ambiguità e della casuistica.
Piuttosto sarà interessante conoscere la sua opera sul papato, di imminente pubblicazione anche in Italia, in cui tratta del ruolo di Pietro dal punto di vista storico e dogmatico. 

Papa Francesco è la più alta autorità morale al mondo

Vaticano (kath.net/pl) - Il Cardinal Gerhard Müller affronta importanti questioni fondamentali della Chiesa nell’intervista rilasciata al Rheinischen Post, pubblicata giovedì scorso. 
Interpellato sul tema dell’accesso delle donne al sacerdozio, Müller ha dichiarato che le donne sono sempre state importanti “per la vita di tutta la Chiesa”, dall’educazione e alla formazione all’amministrazione ecclesiastica. Pertanto, conferire loro il sacramento del sacerdozio “nelle cariche di vescovo, sacerdote o diacono […] non è né necessario né possibile, come è stato [puntualizzato] anche da diversi studi della Congregazione per la dottrina della Fede”.

Le Migrazioni, il Bene comune e la Dottrina sociale della Chiesa. Intervento dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi

Le sagge parole di un vescovo sull'immigrazione

Nella Sala Marconi della Radio Vaticana a Roma è stato presentato l'Ottavo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo dell' Osservatorio Cardinale Van Thuan (edito da Cantagalli), che quest’anno ha per titolo “Il caos delle migrazioni, le migrazioni nel caos”. "Economia, politica, cultura, religione: non c’è un ambito della nostra vita sociale che non sia interessato e spesso sconvolto dal fenomeno delle migrazioni. Non c’è nemmeno un ambito geografico che ne sia immune".
Di particolare interesse il contributo di Ettore Gotti Tedeschi, che ha sviluppato un'analisi complessa e di lungo periodo, le cui conclusioni non mancano di andare oltre la stretta logica delle argomentazioni economiche che si vogliono dare al fenomeno. E dunque egli afferma: "Credo però che quasi nessuna di queste spiegazioni sia realmente sostenibile per spiegare il fenomeno nella sua interezza. Una serie di considerazioni e riflessioni lascia invece immaginare che detto fenomeno, più che spiegabile attraverso analisi tecniche e valutazioni economiche sia stato previsto e voluto per modificare la struttura sociale e religiosa della nostra civiltà, in pratica per ridimensionare il cattolicesimo, religione assolutista, fondamentalista e dogmatica”, per sostituirla con una religione più consona al Nuovo Ordine Mondiale, e ai “valori” che esso propugna".
Di seguito pubblichiamo l'intervento dell'Arcivescovo di Trieste, Mons. Giampaolo Crepaldi, che ha curato la stesura del Rapporto insieme a Stefano Fontana.

Intervento dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi
alla Presentazione dell’VIII Rapporto
sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo
dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân

Roma, Sala Marconi della Radio Vaticana, 15 febbraio 2017

L’annuale pubblicazione del Rapporto dell’Osservatorio sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo è diventato ormai un appuntamento significativo per quanti si interessano alla Dottrina sociale della Chiesa. Ringrazio quindi tutti i partecipanti a questo incontro e in particolare il presidente Costalli e il Movimento Cristiano Lavoratori che l’ha resa concretamente possibile.

A me spetta di dire una parola in conclusione, non certo una parola conclusiva su un tema così importante e urgente. Vorrei farlo non entrando a mia volta nelle pieghe concrete del problema, come hanno fatto gli intervenuti, ma proponendovi una riflessione su quanto può dare la Dottrina sociale della Chiesa non dico alla soluzione ma almeno ad affrontare in modo corretto e conveniente la sfida.

9 febbraio a Kansas City: il cardinale Burke cita un santo che ha condannato vescovi eretici

Riprendiamo, nella nostra traduzione, dal National Catholic Reporter di oggi. Nei giorni precedenti il suo arrivo a Guam, il Cardinale Raymond Leo Burke ha presenziato diversi eventi nel Kansas, con grande seguito di fedeli. Colgo l'occasione per riproporvi questo articolo del 2015 (vedi anche qui, qui e qui), da tenere in considerazione perché la situazione, in tutti i suoi complessi risvolti e dinamiche persecutorie, è esattamente la stessa.

George Goss - KANSAS CITY. Il 9 febbraio, durante una delle tappe della sua visita alla zona metropolitana di Kansas City, il cardinale Raymond Burke ha celebrato una Messa Pontificale nel Rito Antiquior per una congregazione di quasi 400 persone, che comprende famiglie numerose, frati agostiniani, 15 sacerdoti - tra cui un Protopresbitero copto - e membri della Fraternità San Pio X.

L'evento, nella parrocchia di St. Mary-St. Anthony, ha richiesto la temporanea rimozione dell'altare staccato dal muro per consentire ai partecipanti la visuale libera dell'altare maggiore.

La celebrazione era segnata dalla festa di san Cirillo di Alessandria, il santo del giorno secondo il calendario liturgico pre-conciliare, e il card. Burke ha colto l'occasione per esaltare le virtù eroiche del santo nel difendere la fede contro il consiglio di "molti dei suoi compagni vescovi che lo spingevano a tacere al fine di mantenere una facciata di unità nella chiesa".

venerdì 17 febbraio 2017

Il Papa all’Università Roma Tre. Discorso laico: disoccupazione, 'linguaggio violento' (non conforme al pensiero unico) della politica, migrazioni...

Poi vogliono farci credere che non sia cambiato niente!
Ci sarà un motivo nell'abissale differenza e contrasto tra un rifiuto aspro e inappellabile opposto a Benedetto XVI ad un'accoglienza calorosa, tra cori e applausi. Scrive la nostra Luisa.
Tante cose sono cambiate, è cambiato il papa. Vi ricordate quando Benedetto XVI dovette rinunciare a parlare alla Sapienza? C'è da ricordare anche il perché: il rifiuto vergognoso della sua lectio magistralis di Ratisbona!!!
Il Papa con Nour Essa, siriana giunta da Lesbo con lui
insieme ad altri musulmani e nessun cristiano...
Ebbene il suo successore è accolto con entusiasmo da una università romana, un papa che non parla da papa ma come un uomo politico, un leader politico per di più perfettamente in linea con l`ideologia suicidaria del multiculturalismo, del rispetto delle differenze per non discriminare le minoranze, i migranti ecc.; il suo abituale e molto costruito "linguaggio semplice che parla al cuore"; i soliti facili psicologismi da manuale; tante generalizzazioni e banalità sul dialogo ecc.; il rifiuto di dire che se, come riconosce, siamo in guerra, chi ci sta facendo la guerra vuole imporre la sharia e non certo dialogare; e inoltre tanta ignoranza o ideologia sulla storia dell`Europa, sulla situazione della Svezia che non è affatto quella rosea da lui descritta, ma che conosce una crisi molto grave legata all`immigrazione di massa, oltre che alla secolarizzazione. [vedi come parla invece dell'evento secondo il 'pensiero unico' la Pravda vaticana]
Vedi: Testo integrale della splendida Allocuzione che Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare a La Sapienza il 17 gennaio 2008.

Card. Caffarra Perché tanto interesse della Chiesa per la famiglia?

Il cardinale Carlo Caffarra, dopo aver formato i Dubia insieme ai suoi tre confratelli, continua a catechizzare sull'argomento principe su cui si focalizza particolarmente l'attenzione oggi. Resta solo da chiedersi se alcune "sviolinate" al Papa in riferimento ad alcuni punti commestibili fossero proprio indispensabili. Soprattutto perché quel poco che c'è di buono non aiuta a dissipare la confusione.
Approfitto per richiamare alcuni suoi recenti interventi [qui - qui - qui - qui - quiquiqui]

Card. Caffarra Perché tanto interesse della Chiesa per la famiglia?
Correggio (RE), 12 febbraio 2017

Non c’è dubbio che, almeno dal Papa Leone XIII in poi, l’interesse della Chiesa per il matrimonio e la famiglia è andato sempre più crescendo. Indico solo qualche fatto significativo.
Ad iniziare da Leone XIII quasi tutti i Papi promulgano un’enciclica su questo tema. Un Concilio ecumenico, il Vaticano II, ne ha spesso e lungamente parlato. San Giovanni Paolo II ha fatto del matrimonio e della famiglia la cifra del suo pontificato. Il Santo Padre Francesco ha perfino convocato due Sinodi dei Vescovi su questo tema, pubblicando come conclusione dei medesimi un’Esortazione Apostolica, che fino ad ora è il più lungo documento dedicato al tema matrimonio e famiglia dal Magistero dei Papi.
Quanto detto accenna all’attenzione dei Papi. Ma ad iniziare dal secondo dopoguerra del secolo scorso, iniziano Movimenti ecclesiali specifici; la ricerca teologica approfondisce sempre più la tematica; crescono le beatificazioni e le canonizzazioni di beati e santi sposati, ed anche di coppie coniugali. Ultima i genitori di santa Teresa del Bambin Gesù. È dunque legittima, ed in un certo senso inevitabile la domanda: perché tanto interesse? Nel primo punto della mia riflessione cercherò di rispondere a questa domanda. Nel secondo mostrerò il contemporaneo disinteresse del mondo e della cultura occidentale per il matrimonio e la famiglia. Infine nel terzo farò uno schizzo del modo con cui la Chiesa si interessa del matrimonio e della famiglia.

Venerdì 17 febbraio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Ogni giorno assistiamo a nuovi oltraggi al Sacro Cuore di Gesù; inoltre procede l’opera di ulteriore demolizione della Liturgia. Ѐ quindi di massima importanza restare fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione. Rinnoviamo anche le preghiere affinché il Signore doni Santi Pastori alla Sua Chiesa. Rinnoviamo anche le preghiere affinché il Signore doni Santi Pastori alla Sua Chiesa e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Per la nostra formazione, leggiamo un estratto da L’Amicizia spirituale di S. Aelredo di Rievaulx. Il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

giovedì 16 febbraio 2017

Sessualità umana: è auspicabile un incontro fra Teologia e Medicina? Un inizio di riflessione. - Alfonso Aliberti

Pubblico di seguito la riflessione meditata di un nostro lettore, che parla dalla sua prospettiva di medico. Interessante che parte da una citazione presa dal Dubium n.1. Ѐ importante che cominciamo a fare dei Dubia il nostro Magistero e che circolino, visto che sono in tanti a non sapere neppure di che si tratta! 
Questo inizio della riflessione sviluppa a grandi linee una visione fisiologica della problematica sessuale, che è certamente ineludibile, ma sarà da integrare con i versanti psichico e spirituale, non solo ma soprattutto quando si tocca il tema della castità sacerdotale.
Non mi addentro ovviamente su questi versanti sui quali attendiamo con interesse il seguito della riflessione, ma accenno soltanto alla sublimazione *, ardua quanto si vuole, ma non meno reale nelle sue implicazioni, se correttamente e sanamente orientata e vissuta. Naturalmente, nella vita di fede, è sostenuta da intensa preghiera ed ascesi, e dalla grazia soprannaturale, che agisce su tutte le facoltà umane e sui fenomeni interconnessi che le muovono.
________________
* Dal latino sublimare: "esaltare, elevare spiritualmente, rendere sublime". Fenomeno mutuato dalla fisica e dalla chimica; ma trasferito anche alla sfera psicologica, nella quale è il processo attraverso il quale l'energia pulsionale primitiva, specialmente quella sessuale, viene in parte distolta dal suo fine e, mutato l'indirizzo originario con lo spostamento dello scopo istintuale, viene trasformata in attività di alto valore sociale o culturale, tra cui anche la creatività artistica e intellettuale nonché, in genere, le attività più elevate dello spirito umano.

Sessualità umana: è auspicabile un incontro fra Teologia e Medicina? Un inizio di riflessione.

Questo è veramente un parlare duro alle orecchie di coloro che non sono eletti: 
"L’unione coniugale non è basata solo sulla mutua affezione, "gli atti sessuali non sono solo un’attività tra le altre che la coppia compie". "Le relazioni sessuali sono per l’amore coniugale. Esse sono qualcosa di così importante, così buono e così prezioso, da richiedere un particolare contesto: il contesto dell’amore coniugale. Quindi, non solo i divorziati che vivono in una nuova unione devono astenersi, ma anche chiunque non è sposato. Per la Chiesa, il sesto comandamento "non commettere adulterio" ha sempre coperto ogni esercizio della sessualità umana che non sia coniugale, cioè, ogni tipo di atto sessuale al di fuori di quello compiuto col proprio legittimo sposo". ("Fare chiarezza". Nodi irrisolti dell'Amoris Laetitia. L'appello di quattro Cardinali al papa - Dubium n,1)
Gesù aveva molti discepoli, ma ogni qualvolta il suo parlare era duro, molti se ne andavano. Anche i dodici che continuavano a seguirlo non comprendevano pienamente il Suo parlare. Se il parlare duro allontanava la maggior parte dei Suoi stessi discepoli, come possiamo meravigliarci che la moltitudine degli uomini poi sia diventata sempre più sorda alle Sue parole di vita eterna? Quale importanza ha per l'uomo contemporaneo il comando "non commettere adulterio" e l'insegnamento perenne della Chiesa di non avere relazioni sessuali se non nel contesto dell'amore coniugale? E' possibile ancora nella nostra epoca rispettare l'esercizio della sessualità esclusivamente con il proprio legittimo sposo, quindi solo dopo il matrimonio sacramentale? Uno sguardo al mondo attuale ci rende consapevoli che i "molti" vivono nello stordimento illusorio che l'"ars bene vivendi" si concretizzi nel soddisfare, qui ed ora, ogni piacere del corpo, abbandonandosi al sensualismo, particolarmente quello erotico, che si vuole godere ardentemente, liberi da ogni freno morale. Al contrario, sono "pochi" gli uomini che persistono nel cammino secondo lo Spirito, non escludendo però di dare le dovute attenzioni alle lecite esigenze corporali.

mercoledì 15 febbraio 2017

Il Cardinale Burke inviato dall'altro capo del mondo (a Guam) come giudice in un caso scabroso per varie implicazioni

Il cardinale Burke è stato mandato a Guam come giudice in un processo per abuso di minori nei confronti del vescovo locale.
So che la vicenda è scabrosa ma non l'ho seguita nei dettagli, tranne che ricordo che è arrivata al punto in cui è per l'insistente sofferta pressione di laici che non tolleravano anche altri problemi connessi con il controllo, sembrerebbe fraudolento, del locale Seminario da parte del Cammino Neocatecumenale [vedi].  Doppia insidia per il Cardinale.
Potrete ricavare alcuni dettagli dai link che inserisco di seguito.

In sintesi, domani il cardinal Burke, in qualità di giudice inviato del Vaticano ascolterà per la prima volta la deposizione di una delle vittime (dalle testimonianze) del vescovo neocatecumenale Apuron.

Il cardinale Burke, per dovere istituzionale (già Prefetto della Segnatura Apostolica, il tribunale più importante del Vaticano), aveva aperto un fascicolo su Apuron già nel 2008 (ma non è chiaro se già all'epoca pendessero sospetti di molestie sessuali su minori): stavolta opererà in qualità di giudice.

La testimonianza resa resterà però sotto segreto pontificio; saranno con lui due officiali vaticani di cui non sono state rese note le generalità (uno di essi potrebbe essere il gesuita Conn).
Se dalla Santa Sede hanno intenzione di conoscere la verità piuttosto che di trovare il modo per insabbiarla, hanno fatto bene a inviare Burke (su mandato di Müller della CDF), anche se è ovvio che i neocat non lo vedono di buon occhio perché è un fautore della liturgia tridentina e cinque anni fa contribuì a segnalare a Benedetto XVI la truffa neocatecumenale dell'autoapprovazione del rito del sabato sera (permettendogli di bloccarla). 

Riprendo di seguito la notizia pubblicata oggi dal sito britannico EWTN [qui].

Danilo Quinto. A gloria di coloro che soffrono

"Alcuni poi sono pelagiani: vogliono tornare all’ascesi, fanno penitenze, sembrano soldati pronti a tutto per la difesa della fede e di buoni costumi… e poi scoppia lo scandalo del fondatore o della fondatrice… Noi sappiamo, vero?".
Il messaggio che papa Francesco dà nel colloquio con i superiori degli ordini religiosi, pubblicato nel numero 4mila de «La Civiltà Cattolica» con la firma del direttore, padre Antonio Spadaro – diffuso anche dal Corriere della Sera dello scorso 9 febbraio - non lascia spazio ad equivoci. Sia rispetto a quello che vuole fare intendere con quella domanda insinuante e subdola – “Noi sappiamo, vero?” – sia rispetto all’ammonimento che dà: non fate credere di essere altro da quello che siete. Altro che penitenze, ascesi, soldati della fede: la vostra vera natura è quella di dare scandalo. 

martedì 14 febbraio 2017

don Elia. Tempus beneplaciti

Sembra che tutto, nella Chiesa, stia precipitando e che il picconatore avanzi incontrastato senza che alcuno possa fermarlo; nemmeno del famoso “atto di correzione formale” si è sentito più nulla… Eppure anche questo è un tempo favorevole, perché anche in esso siamo costantemente oggetto della benevolenza di Dio, che lo ha stabilito così per una disposizione di suprema sapienza. Questo è il tempo in cui il Signore mette alla prova i Suoi per verificare se meritano di partecipare al trionfo del Suo regno, che verrà mediante il regno di Maria; ma anche il tempo in cui fa venire allo scoperto i traditori per farceli individuare con certezza e per marchiarli d’infamia, ma lasciando loro ancora spazio per la conversione, prima di doverli punire. Vista sub specie aeternitatis, dunque, anche l’attuale situazione è tempo di grazia, tempus beneplaciti.

lunedì 13 febbraio 2017

Il Consiglio dei Cardinali dichiara fedeltà al papa

Riprendiamo, nella nostra traduzione, la notizia pubblicata oggi dal sito americano LifeSiteNews secondo cui i dieci Cardinali del Consiglio della corona avrebbero prestato giuramento di fedeltà al papa e al suo magistero.
Il vaticanista Nick Donnely, sulla sua pagina Facebook: "Il giuramento di fedeltà prestato dal Consiglio dei Cardinali fa pensare che qualcosa sia accaduto o stia per accadere".
In effetti il sito news-va pubblica oggi la seguente Dichiarazione dei cardinali (più che un giuramento è una dichiarazione di fedeltà):
Il Consiglio di Cardinali ha iniziato oggi la sua diciottesima sessione di lavoro.
All'inizio il Cardinal Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, coordinatore del gruppo, dopo aver rivolto il suo saluto al Santo Padre, lo ha ringraziato a nome di tutti i Membri per le Sue parole nel discorso natalizio alla Curia Romana lo scorso 22 dicembre 2016 [quello che, in riferimento alla riforma, individua le ;resistenze aperte, le resistenze nascoste e le resistenze malevole (1) -ndR] riconoscendovi incoraggiamento e indirizzo per i lavori del Consiglio.
In relazione a recenti avvenimenti, il Consiglio di Cardinali esprime pieno appoggio all'opera del Papa, assicurando al tempo stesso adesione e sostegno pieni alla Sua persona e al Suo Magistero. Città del Vaticano, 13 febbraio 2017
Resta da vedere se i "recenti avvenimenti" sono quelli segnalati dal sito americano o la "Correzione formale" che si dice in itinere... Probabilmente lo sapremo presto.